I GRUPPI

Eccellenza, frustrazione e leadership

Il mio Maestro è convinto che un buon leader debba essere condannato a vivere una vita alla ricerca dell’eccellenza e quindi parzialmente soggetto a frustrazioni. Ho riflettuto a lungo su questo fatto e l’idea che mi sono determinato è proprio quella del deserto della serenità. Che la serenità sia una forma di frustrazione non lo escludo! La ricerca dell’eccellenza, però, sono portato a legarla di più alla forza di carattere che alla leadership. È ovvio che un leader di buon livello, naturalmente chiamato a tale funzione è generalmente forte di carattere per cui può sembrare che la leadership naturale equivalga a forza di carattere ma l’identità tra i due fattori non è assoluta.

Sebbene una persona forte tenda inevitabilmente ad essere un leader naturale non è infatti sempre vero il contrario. Alcuni leader naturali sono tali in quanto frutto di inevitabili mutazioni successive. Talvolta è come se imparassero ad essere buoni leader mantenendo in sordina le debolezze personali. È come se avessero così tanta necessità di guidare gli altri da far passare in secondo piano tutto il resto, forza e miglioramento personali inclusi. Alla domanda: “si può comandare/guidare gli altri senza averne effettivamente la forza?” la mia risposta è “si, soprattutto quando la leadership si sviluppa in condizioni critiche!”.