FILOSOFIA - TEMATICHE

Il Determinismo

Nel 1884 William James disse che il determinismo ha a che fare con il fatto che il presente è compatibile con solo una totalità nell'universo. Ossia approcciare l'universo con l'idea che sia deterministico equivarrebbe a dire che ogni situazione presente può ritenersi inquadrata in un unico schema globale che va dall'inizio alla fine del tutto.

Personalmente ritengo questa visione estremamente povera e oltretutto molto triste (emozionalmente). Il determinismo assoluto ha delle enormi implicazioni anche in campo etico e morale. Il classico quesito del termine inglese accountability è infatti la prima cosa da considerare: se tutto è uno schema globale e l'individuo è solo una "rotella" del meccanismo universale, costretta a girare come il resto su basi predefinite, sicuramente non è imputabile di nessuna responsabilità sulle conseguenze delle sue azioni.

Altre definizioni più o meno complete di determinismo sono venute nei secoli ed è inevitabile citare, in tal senso, i nomi di Laplace, Popper e Russel. Il primo ricorre ad un concetto molto importante nel campo sia della matematica che dei sistemi e dell'informatica: lo stato. Quindi ci sarebbe determinismo se lo stato presente dell'universo fosse univocamente implicato dallo stato ad esso precedente. Il ricorso molto rilevante al concetto di tempo è chiarissimo ma da anni sappiamo ormai che il tempo scorre diversamente in diversi punti dell'universo e quindi coinvolgere il tempo nelle discussioni è davvero fallace. Inoltre si suppone che sia possibile definire uno stato istantaneo dell'universo nel suo intero e anche questo secondo la fisica attuale presenta dei forti dubbi.

Più in profondità Popper invoca il concetto di "condizione iniziale" di un sistema e di precisione di conoscenza di tali condizioni. Quindi se un sistema fosse davvero noto (la sua legge di evoluzione) e se fosse perfetta la conoscenza delle sue condizioni iniziali, la sua evoluzione sarebbe deterministica. Anche qui ci sono diversi problemi, la questione si è infatti spostata sulla conoscenza piena e completa di leggi, sistemi, situazioni, ecc., cosa che, ad oggi, non è umanamente possibile (qualcuno con termini diversi, diversi secoli prima, avrebbe parlato di conoscenza della Verità con la "V" maiuscola...).

Russel, più matematicamente dice che un sistema S è deterministico se considerati e1,e2,...en dati caratteristici di S rispettivamente ai tempi t1,t2,...tn, il dato caratteristico en+1 al tempo tn+1 può sempre essere determinato da una particolare relazione funzionale:
en+1 = f(e1,t1,e2,t2,...en,tn)
che dipende dai dati e dai tempi. Sebbene i formalismi matematici assicurino un poco l'osservatore, c'è da riflettere molto sulla discretizzazione del tempo e sul fatto che una relazione funzionale necessariamente matematica debba assicurare ciò. Ad esempio, potrebbe essere una relazione non matematica, non logica o addirittura non razionale a legare tali dati? Se si, potrebbe quindi essere possibile un determinismo non razionale?...

Termino questa piccola riflessione dicendo che le conoscenze scientifiche sono sufficientemente mature per dire che in natura esistono fenomeni assolutamente non deterministici. Non sto parlando di cose tipo il risultato del lancio di una moneta, macro fenomeno per il quale una simulazione deterministica può essere garantita anche dai calcolatori attuali. Ma, ad esempio del fenomeno di diffusione di un fascio di elettroni "sparato" verso una sufficientemente piccola fenditura metallica (la fisica quantistica insegna...). In definitiva pare che il determinismo sia una sorta di concetto approssimativo relegato ai macro-fenomeni, nel linguaggio dei sistemi complessi si dice che il determinismo è accettabile per i fenomeni emersivi. Per i micro fenomeni, per i fenomeni nell'infinitamente piccolo e quindi ad altissimo livello di dettaglio, il determinismo non è neanche da prendere in considerazione. Questo per un motivo molto semplice da comprendere: la nostra umana ignoranza! Quando andiamo molto in dettaglio nei fenomeni che formano l'universo da noi (apparentemente) noto, capiamo che oltre un certo punto non è proprio possibile andare (almeno con i mezzi scientifici attuali), neanche in linea di principio.