Marco Mattiucci
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2024-12-11 00:07:00
La complessità non è dovuta solo all'ignoranza dell'osservatore.
INFORMATICA
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
PUNTO DI SINGOLARITA'
Lo scopo costruttivo dell'intelligenza artificiale (AI) puo' essere sicuramente inquadrato sotto 3 punti di vista:
1. Realizzazione di macchine che si comportano esattamente come un cervello umano;
2. Realizzazione di macchine che sono in grado di risolvere problemi altrimenti affrontabili solo da esseri umani;
3. Realizzazione di macchine con le stesse funzioni cognitive di un cervello umano (ma non necessariamente la stessa struttura 'hardware').
La AI-1 e AI-3 si riferiscono alla "AI forte", mentre la AI-2 alla "AI-debole", entrambi concetti gia' illustrati in queste pagine del sito. Dal 2008 circa, si e' affermato il concetto di Artificial General Intelligence che, sostanzialmente, equivale alla AI-3. La AGI si occupa di riprodurre artificialmente delle funzioni cognitive del cervello senza indirizzarle direttamente. Si propone un meta-problema da risolvere e non un problema operativo concreto. Nella AI-2, ad esempio nel deep-learning, il sistema si puo' addestrare a risolvere sempre meglio un particolare problema di classificazione (es. trovare delle persone di una popolazione con determinate caratteristiche partendo dai dati che quotidianamente manipolano sui social network). In AGI il sistema viene addestrato a reagire di fronte a situazioni inaspettate, ad esempio ad usare conoscenza incompleta per produrre comunque delle decisioni razionali.
Nell'ipotesi che la AGI riesca a proseguire ed ottenere dei sistemi sempre piu' performanti, la curva di intelligenza di tali sistemi dovrebbe crescere verso l'alto. Qualcuno ha ipotizzato che potrebbe raggiungere quella umana (l'essere umano non ha problemi a lavorare con conoscenze incomplete, lo fa tutti i giorni, e' un compito comune) da cui si propone una situazione interessante e al limite. Se la curva dell'intelligenza di questi sistemi supera la soglia umana viene di conseguenza che l'intelligenza umana non sara' piu' in grado di concepire ne' il funzionamento e nemmeno le decisioni (il comportamento) di tali macchine. In questa situazione si realizzera' di fatto un punto di singolarita', ossia l'essere umano vedra' tale curva collassare in un punto in quanto non sara' piu' in grado di valutare eventuali successivi gradini di crescita.
Il punto di singolarita', come concetto al limite, mi trova in perfetto accordo. Nutro assoluta fiducia che la AGI produrra' nel tempo grandi risultati, questo, come detto, su sistemi anche ibridi biologici-tecnologici (la AGI non esclude l'ibridazione perche' e' AI-3 e quindi non interessata al mezzo fisico ma solo alle funzioni cognitive). E quindi sono anche convinto che sara' possibile determinare dei sistemi di AGI la cui curva di intelligenza superi quella umana del singolo. Potrebbe trattarsi, perche' no, del nuovo metodo di evoluzione che la nostra specie ha trovato superando gli angusti confini del lento mutamento del DNA.