LA CORSA - GLI ULTIMI 2KM

Gli ultimi 2 km sono niente se comparati ai 42 o 30 km di una gara ma essi rappresentano sempre un problema per me. La mia mente inizia a pensare che non è possibile sopravvivere a tale distanza a raggiungere l'obbiettivo finale. Poi, quando raggiungo l'arrivo mi sento a posto e sono stanco ma non così stanco come lo ero in quegli ultimi due km.

Questo sentimento è in realtà molto comune nella vita di tutti i giorni. Le persone normalmente sono cariche all'inizio di qualcosa, poi si stancano nel durante ed alla fine, normalmente abbandonano il tutto proprio a due passi dal completamento.

Perchè? Questo comportamento non è logico ma veramente umano, perchè?

Io penso che il percorso di una gara, per noi esseri umani, non è mai lineare. A prescindere dal tipo di cosa che consideriamo, quando lottiamo per qualcosa il percorso che affrontiamo è sempre una curva. L'ultima parte della curva è terribilmente verticale. Possiamo gestire lo sforzo, essere allenati al punto di superare la verticalità senza problemi ma essa è sempre presente.

Questo è un problema ma anche un vantaggio. L'essere umano può lavorare su delle cose, dei sogni, per anni, anche quando non ha speranza di successo. Da un punto di vista logico questo sarebbe uno spreco di energia (perchè lavorare in una direzione senza speranza?) eppure il 99% dei grandi risultati dell'essere umano viene da questo modo illogico di gestire la risoluzione dei problemi.

"Corri a prescindere da tutto!": ciò che senti è solo ciò che senti mentre la corsa è niente di più della corsa.