Marco Mattiucci
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L'oracolo alle 2024-10-12 13:29:25 dice:
Imparare a vivere non è possibile.
LA CORSA - SOPRA I 42KM
La tua prima volta sopra i 42km di corsa
Conosco molte persone che considerano da pazzi il fatto di correre per più di un'ora di fila. Probabilmente è vero ma vorrei dire che ciò che ritengo sicuramente vero è che correre per più di 42 km richiede davvero un particolare tipo di mente o quantomeno di approccio mentale.
Naturalmente ricordo molto bene la mia prima volta di fronte ai 42k e più precisamente ricordo cosa provavo ed i dolori appena superati i 33km. Come detto i 33km sono il vero muro della maratona; anche se non aderisco del tutto a questa definizione devo ammettere che sicuramente sopra i 33km la mia andatura ha iniziato progressivamente ad abbassarsi e, quello che è più importante, non ero proprio in grado di regolare questo fatto, cioè non riuscivo a risalire di andatura. Quindi la mia prima volta, si, sono arrivato al target dei 42km ma gli ultimi 2km correvo così lentamente da assimilare il mio movimento ad una veloce camminata :-).
Ovviamente mi ero preparato, avevo pianificato la mia prima 42k in solitaria molto bene ma si trattava di una sfida veramente grande rispetto alle mie possibilità fisiche. Il fatto rilevante era la mia ignoranza. Io non ero in grado di sapere cosa sarebbe accaduto al mio corpo ed al mio spirito sopra i 35km (era il mio massimo prima dei 42k), potevo immaginarlo ma non ne ero certo e nemmeno potevo ben capire il livello di sforzo mentale e fisico richiesto. Mi sembrava davvero di esplorare un nuovo mondo. Ero stanco, avevo dolori di ogni tipo ma ero assolutamente curioso delle mie reazioni, di dove arrivassero a mano a mano che procedevo nei km. La mia apprensione cresceva costantemente con lo sforzo all'avvicinarsi del 35esimo km, poi lo superai e mi persi nell'assaggiare il nuovo che mi attendeva fino al 42esimo km.
SI, correre è conoscersi. Non puoi correre per tanti km senza forzarti ad esplorare te stesso. Dopotutto correre, a ben pensarci, è un singolo movimento, non è (almeno io penso che non sia) una complessa performance come avviene in molti altri sport (questo è uno dei motivi per cui la corsa ha così tanti "seguaci") eppure non puoi evitare di conoscerti in quella esasperata, ripetuta e spesso dolorosa semplicità.
"Corri lontano per raggiungere ciò che hai dentro": che meravigliosa contraddizione!
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