LA CORSA - RESILIENZA

La resilienza è "la capacità di un sistema dinamico di resistere o recuperare, a seguito di sfide notevoli che ne minacciano la stabilità, la vitalità, o lo sviluppo" [Masten A.S., Obradovic J. (2007) - "Competence and Resilience in Development", Annals of the New York Academy of Sciences, pp. 13-27]. Il grado di resilienza di una persona è fortemente influenzato dalla pratica della corsa, soprattutto di quella a lunga distanza praticata costantemente nella vita per congrui periodi esistenziali. Penso che si possa a buon grado dire che la corsa è lo sport che allena la resilienza o ancora meglio che combatte la vulnerabilità di una persona.

Nella vita esistono alti e bassi, percorsi lineari e bruschi cambi di rotta, accelerazioni ma anche urti e frenate. Essere vulnerabili o resilienti non significa che nei momenti difficili il passaggio si svolge più o meno positivamente. La persona resiliente affronta il peggio come tutti e soffre come qualsiasi altra persona ma è in grado poi di tirarne fuori motivo di crescita e miglioramento.

La corsa ricostruisce il percorso della vita nelle mente di colui che corre. Non è a caso che qualche corridore si azzarda a dire che in una corsa si muore e si rinasce (anche più volte...). Soprattutto in una corsa lunga (durata superiore ad 1h e 30m) è normale incontrare qualche leggera difficoltà e in ogni caso i due elementi fondamentali della resilienza sono sempre presenti: (1) mantenere la rotta (arrivare a fine corsa) superando le difficoltà (tenendo duro); (2) accettare dei "danni" che proverranno dalla corsa (la corsa sia fisicamente che mentalmente è uno stress) con l'idea che sia allenamento e che quindi, successivamente, si andrà meglio in una nuova corsa.